Ci sono momenti nella carriera di un giovane scacchista che segnano un prima e un dopo, momenti in cui
capisci che tutto il lavoro fatto fino a quel punto non è stato vano e che la strada intrapresa è quella giusta. Per il nostro Tommaso Loberti, quel momento è arrivato lo scorso weekend a Milano, nella prestigiosa sede dell'Accademia Scacchi Milano, durante il Torneo Magistrale "Renato Didoni 2025".
Mettiamola così: quando un ragazzo si presenta per la prima volta in vita sua a un torneo magistrale Open A, l'obiettivo realistico è fare esperienza, capire il livello, magari portare a casa qualche partita dignitosa contro avversari molto più esperti. Tommaso invece ha fatto molto di più, chiudendo al settimo posto assoluto in un tabellone dove giocavano maestri internazionali, maestri e candidati maestri, gente che di scacchiere ne ha viste migliaia e che non ti perdona il minimo errore.
La dimensione della sfida
Per capire di cosa stiamo parlando, bisogna considerare che un torneo magistrale Open A non è il torneo della domenica al circolo locale. Parliamo di cinque turni con cadenza 90 minuti più 30 secondi di incremento per mossa, partite che possono durare ore, dove ogni singola decisione può costare cara e dove la concentrazione deve rimanere altissima dall'inizio alla fine. È una maratona mentale che mette alla prova non solo la preparazione tecnica ma anche la resistenza psicologica, la capacità di gestire la pressione, di rimanere lucidi quando la posizione si complica e il tempo scarseggia.
Il torneo è stato vinto dal Maestro Internazionale Angelo Damia, seguito sul podio dal Maestro Massimiliano Botta e dal Candidato Maestro Stefano Carbone, nomi che nel panorama scacchistico italiano rappresentano l'eccellenza assoluta. In questo contesto, il settimo posto di Tommaso assume ancora più valore, soprattutto considerando che si trattava del suo debutto assoluto in questa categoria.
Ma c'è un dettaglio che racconta meglio di qualsiasi classifica quanto bene stesse andando il suo torneo: durante l'ultima partita, Tommaso si è ritrovato a giocare in seconda scacchiera. Per chi non mastica il gergo dei tornei, significa che era tra i primissimi del tabellone provvisorio, che stava lottando per le posizioni di vertice, che il suo torneo non era solo dignitoso ma eccellente. È in questi momenti che un giovane giocatore capisce di poter competere davvero con chiunque, che il gap con i più forti non è incolmabile, che con il lavoro e la dedizione si possono raggiungere traguardi che sembravano lontanissimi.
Il premio che vale doppio
Come se non bastasse la soddisfazione del piazzamento generale, Tommaso si è portato a casa anche la coppa e il premio per la categoria Under 16, un riconoscimento tangibile di una prestazione che va ben oltre le aspettative. È bello immaginarlo tornare a casa con quella coppa, simbolo non solo di un risultato ma di un percorso di crescita che sta dando frutti sempre più evidenti.
L'organizzazione dell'Accademia Scacchi Milano merita un plauso particolare perché quando tutto fila liscio, dalla gestione degli orari alla sala di gioco, quando l'ambiente è quello giusto e permette ai giocatori di esprimersi al meglio, allora anche i risultati ne beneficiano. Un torneo ben organizzato non è solo una questione logistica, è creare le condizioni perché ogni partecipante possa dare il meglio di sé, e da questo punto di vista il "Renato Didoni" è stato impeccabile.
Collegamenti che vanno oltre la scacchiera
C'è poi un aspetto di questa storia che ci riempie di orgoglio particolare e che dimostra come il mondo degli scacchi sia una comunità interconnessa dove i talenti si riconoscono e si supportano a vicenda. Tra i premiati del torneo c'era infatti Ria Arun, giovane promessa dell'Accademia Scacchi Milano, che con il suo dodicesimo posto assoluto si è aggiudicata il premio come migliore giocatrice femminile del torneo.
La cosa straordinaria è che a fine mese sia Tommaso che Ria partiranno insieme alla volta del Montenegro, dove rappresenteranno l'Italia ai Campionati Europei. Due giovani che si sono confrontati sulla scacchiera milanese e che ora si ritroveranno a vestire la stessa maglia, quella azzurra, in una competizione continentale. È bello pensare che da rivali in un torneo nazionale diventeranno compagni di squadra in un'avventura internazionale, portando con sé non solo le proprie capacità individuali ma anche lo spirito di una generazione di scacchisti italiani che sta crescendo e che promette grandi cose.
Il significato di una crescita
Quello che Tommaso ha fatto a Milano non è solo un buon risultato in un torneo importante, è la dimostrazione che il lavoro costante, l'impegno settimanale al circolo, le ore passate ad analizzare partite e studiare aperture stanno costruendo qualcosa di solido. Ogni giovedì sera quando si siede alla scacchiera nel nostro circolo, ogni volta che analizza una variante o studia un finale, sta aggiungendo un tassello a un mosaico che eventi come questo rendono visibile in tutta la sua bellezza.
Per un circolo come il nostro, vedere un proprio socio brillare in un contesto così prestigioso è motivo di orgoglio ma anche di responsabilità. Significa che stiamo facendo le cose giuste, che l'ambiente che abbiamo creato permette ai talenti di emergere e crescere, che il nostro piccolo contributo alla formazione di questi ragazzi sta dando frutti concreti.
Verso nuovi orizzonti
Il settimo posto al "Renato Didoni" è solo l'inizio, ne siamo certi. Tommaso ha dimostrato di poter competere con giocatori di altissimo livello, di saper gestire la pressione di un torneo magistrale, di avere quella maturità scacchistica che va oltre l'età anagrafica. I Campionati Europei in Montenegro saranno un'altra tappa di questo percorso, un'occasione per confrontarsi con i migliori giovani del continente, per accumulare esperienza preziosa, per crescere ancora.
E mentre scriviamo queste righe, mentre celebriamo questo risultato, sappiamo che Tommaso è già tornato alla scacchiera, già proiettato verso la prossima sfida, già concentrato su come migliorare ancora. Perché è così che nascono i campioni: non accontentandosi mai, usando ogni successo come trampolino per puntare ancora più in alto, trasformando ogni esperienza in carburante per il viaggio che li attende.
Milano è stata una tappa importante, ma la strada è ancora lunga e promette di essere entusiasmante. E noi saremo qui, partita dopo partita, a sostenere questo ragazzo che sta portando il nome di Alessandria sempre più in alto nel mondo degli scacchi italiani.
Complimenti a Tommaso Loberti per il fantastico risultato al Torneo Magistrale "Renato Didoni 2025"!
In bocca al lupo per i Campionati Europei in Montenegro!